Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quello che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona. (2° Corinzi 9:8)
In questo versetto, l’apostolo Paolo sta consigliando ai fratelli della chiesa di Corinto di mettere in pratica un sentimento importante, come la generosità. Li rassicura con le sue parole, facendogli notare che Dio è in grado di dar loro ogni grazia e può soddisfare ogni loro bisogno. Questo non solo per il loro favore individuale, ma anche allo scopo che possano compiere delle buone azioni morali ed essere d’aiuto per gli altri. C’è nelle sue parole una correlazione stabile tra il prendere e il dare.
Quando Dio ci benedice, e soddisfa i nostri bisogni, dobbiamo essere amorevolmente predisposti anche ad essere generosi con gli altri. La generosità è un sentimento efficace, sia per dimostrare riconoscenza verso Dio, che per essere strumenti di benedizione per gli altri.
Paolo ci ricorda che Dio ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno, e non solo per il nostro benessere personale, ma anche per essere una benedizione per gli altri attraverso le nostre azioni.
Ora però, vorrei porre la vostra attenzione sulla frase: “abbondare in ogni opera buona“
Andiamo ad analizzarla più a fondo. In essa, troviamo espresso un pensiero nobile come la calma. Quando un uomo “abbonda” in un’opera buona, è indice che è ampiamente coinvolto in azioni concrete e buone verso gli altri. In altre parole, in questa frase si racchiude l’essere generosi dedicando il proprio tempo ad aiutare gli altri.
Questa idea di fare del bene, dedicando del tempo agli altri, è spesso fedele a certe dottrine religiose legate unicamente al comportamento morale che è in noi, ma ciò può essere applicato anche in un’occasione più ampia. Ad esempio, quando si abbonda in opere buone, si coopera a rendere il mondo un luogo migliore, vivendo e privilegiando più di ogni altra cosa una soddisfazione personale nell’aver offerto il nostro aiuto. Mentre, per chi ha conosciuto personalmente Gesù, ed ha compreso e accettato il messaggio unico che Egli ci ha lasciato, la Grazia, la generosità dovrebbe essere uno stile di vita naturale, non per soddisfare la propria coscienza, ma per il puro amore che Cristo ha messo nei nostri cuori, amando gli altri, come noi stessi.
Facciamo alcuni esempi di “opere buone”.
Volontariato: Destinare il proprio tempo e le proprie azioni per aiutare gli altri. Esso comprende il lavorare nel tempo libero per distribuire alimenti a persone senzatetto, senza fissa dimora, aiutare gli anziani che ne hanno bisogno, e mettersi a disposizione per il loro disagio, o cose simili.
Donazioni: Donare a chi è in difficoltà. Ad esempio, donare vestiti, cibo o giocattoli a chi ne ha bisogno.
Aiuto al prossimo: Essere cordiali e zelanti verso gli altri nella vita quotidiana. Ad esempio come abbiamo citato sopra, aiutare un vicino anziano a portare la spesa, o sorridere ad uno sconosciuto soltanto per migliorare la sua giornata.
Voglio ricordare che un sorriso non costa nulla, ma può valere un tesoro a chi lo riceve.
Supporto emotivo: Essere un buon ascoltatore, capace di comprendere ciò che le altre persone stanno affrontando nei momenti difficili. Che siano amici, familiari o perfetti sconosciuti, un semplice gesto di ascolto può fare la differenza.
Educazione: Educare con esperienze o insegnamenti utili. Questo potrebbe e dovrebbe assolutamente includere la lettura e meditazione della Parola di Dio, perché la condivisione della lettura della Bibbia e l’insegnamento del Vangelo sono un insegnamento fondamentale per poter amare Dio al di sopra di ogni altra cosa e amare, rispettare, valorizzare gli altri come noi stessi.
Atti di cordialità casuale: Stupire qualcuno con un semplice gesto gentile, come regalare il vangelo alle persone sconosciute o lasciare un foglietto con su scritto un versetto della Parola di Dio. Ricorda che anche le piccole azioni possono fare la differenza ed ogni volta che compiamo un’opera buona, contribuiamo a rendere il mondo un posto migliore.
Poi però, ci sono anche i benefici personali delle opere buone.
Le opere buone non solo portano beneficio agli altri, ma hanno anche conseguenze concrete su chi le compie.
Ecco alcuni esempi:
Soddisfazione personale: Una sensazione di soddisfazione, che vorrei precisare non è sbagliato averne, ma non deve essere l’elemento scatenante delle buone opere, ma la conseguenza ad esse, perché sapere di aver aiutato a migliorare la vita di qualcun altro ci fa sicuramente stare bene anche con noi stessi.
Salute intellettiva: Gli atti di gentilezza e di generosità, possono inoltre servire a migliorare ed aiutare gli altri a ridurre lo stress, l’ansia e la depressione.
Sensazione di traguardo: Essere implicati in opere buone ci dà un senso di traguardo, ci fa essere parte di qualcosa di più grande e ci aiuta a trovare un significato nella nostra vita.
Crescita personale: Le opere buone ci aiutano a crescere ed imparare a sviluppare nuove abilità che prima erano nascoste.
Essere di esempio per gli altri: Influenziamo gli altri a fare lo stesso, creando così di conseguenza, un’ondata di gentilezza che si propaga anche negli altri.
Riconoscimento: Quando aiutiamo gli altri, godiamo inevitabilmente anche di un beneficio personale riconoscendo ciò che già abbiamo ricevuto da Dio, apprezzando di più ciò che abbiamo appena fatto agli altri.
Ad ogni modo, le opere buone non solo fanno del bene agli altri, ma incrementano anche la nostra vita sociale e soprattutto spirituale in modo significativo.
Infine, vi riporto due versetti della Bibbia che ci stimolano a fare opere buone.
Chi ha pietà del povero presta al Signore, che gli contraccambierà l’opera buona. (Proverbi 19:17)
Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, Perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. (2° Timoteo 3:16-17)
Dio ti benedica.
