“perché nel giorno dell’avversità egli mi nasconderà nella sua tenda, mi occulterà nel luogo segreto della Sua dimora, mi leverà in alto sopra una roccia” (Salmo 27:5)
Abbiamo già avuto modo precedentemente, di riflettere insieme sul fatto che, un cammino di fede verace, svela un mistero straordinario che ci è stato fatto grazia di sperimentare sempre, e in modo particolare in momenti duri, che la vita, di tanto in tanto, ci riserva.
Esiste un qualcosa di miracoloso che Dio compie nel cuore dell’uomo nel momento in cui esso decide di andare a Lui, anche e nonostante quei momenti. Esiste un posto dalla massima protezione, che grazie alla vita data da Gesù quel giorno sul Golgota, tutti, abbiamo possibilità di accedere ad esso, perché trasferito proprio grazie a quella Croce, in tutti coloro che nel Suo riflesso si sono “ritrovati”.
Un luogo che, nonostante la piccolezza del proprio essere, è risultato agli occhi di Dio, un terreno fertile e prospero in cui poter “abitare” e in grado di accogliere una grandezza di portata straordinaria, apparentemente impossibile da sostenere, visto le “condizioni” in cui versa. Eppure Dio lo ha considerato come luogo favorevole per “mettere mano”
Lavorare dal di dentro, farsi conoscere nel segreto e nelle più buie e tenebrose condizioni del nostro cuore, è un azione fondamentale per chi è in cammino. È una vicinanza che ci permette di conoscere il Signore in modo unico, intimo e sorprendente.
Ci viene trasferita Pace, quando fuori regna la guerra; ci viene trasferita speranza, quando di speranza è assurdo anche solo parlarne; ci viene trasferita fiducia, quando l’impossibilità della ragione persiste; ci viene trasferito coraggio quando la paura incombe. Che miracolo!
Questo, Davide lo aveva capito bene, ed ecco che il senso delle sue parole, nei versetti che abbiamo letto, diviene chiaro e reale: ” …mi nasconderà nella sua tenda, mi occulterà nel luogo segreto, mi leverà in alto sopra una roccia”. Tutto questo, pur rimanendo ai piedi del letto, con gli occhi verso il cielo, cercando il Signore, scegliendo nonostante tutto di “entrare in quel luogo Santo” e lì, deporre ogni cosa, con sacrificio di giubilo, per poi scoprirsi “più che vincitori”! Ecco, io credo che questo sia il miracolo più grande in assoluto che Dio potesse compiere, scegliere il nostro cuore come Sua dimora e “abitarci dentro”!
Un posto sicuro, un luogo in cui potersi rifugiare, una dimora perenne posta al centro del nostro cuore, una “shekinah” che Dio ha deciso di offrire all’ uomo ponendola nell’intimità del Suo essere, affinché in ogni momento, per ogni stagione, per qualunque strada della vita io mi trovassi a camminare, potessi essere benedetta dal miracolo della Sua presenza in me. Non più così lontano e inaccessibile ma libero e vicino, sempre più vicino!
Grazie Signore, per il dono dello Spirito Santo, nostra guida e nostro sostegno, grazie Signore per il sacrificio di Gesù, grazie al quale abbiamo ottenuto accesso alle Tue meraviglie, ma ancor di più, alla Tua Santa Dimora, che anche oggi e senza limiti, offre ristoro e riposo….
“Dimorate in me, e Io dimorerò in voi…! (Giovanni 15)