L’olio versato

Nella storia della vita di Gesù ci fu una donna che comprese per prima l’importanza dell’intimità, più dei suoi discepoli che erano con Lui già da tempo, lasciando un profumo intenso e penetrante di cui ancora oggi ne godiamo l’essenza anche solo leggendolo…

Maria di Betania aveva riconosciuto Colui che aveva davanti agli occhi come il Cristo, l’Unto del Signore. Aveva visto qualcosa che altri non avevano visto ancora, aveva capito che oltre alla potenza che aveva manifestato nel visibile, in quell’uomo c’era qualcosa di più nel Suo intimo, un disegno più grande, un nuovo proposito, una cosa nuova.

Niente era più prezioso per lei in quel momento, niente era più prezioso di quell’uomo, niente era più prezioso di ciò che in quel momento la Presenza di quell’uomo stava facendo al suo cuore.

La boccetta che si rompe, l’olio che si spande, il profumo che coinvolge; un gesto che Gesù ha comandato che per sempre dovrà essere ricordato, tanto era umile, tanto era riconoscente, e così è stato. Un gesto che esprime il carattere, la responsabilità, la devozione, la vocazione di un discepolo verso il Suo Maestro. Un profumo di consolazione e di libertà.

Oltre quella boccetta qualcos’altro si stava rompendo ai piedi del Signore Gesù, ed era il cuore di Maria, che in quell’uomo riconosce l’essenzialità della vita stessa, “la parte migliore” si dirà, quella che non le sarà mai tolta.

Al momento della nostra prima esperienza con il Signore Gesù viene versata l’unzione della Sua Vita, in noi. Tutti custodiamo dentro il nostro cuore questo mistero. Tutti quanti agli occhi di Dio siamo piccole boccette di olio dal profumo inestimabile, ma può capitare che, chi per un ragione, chi per un altra, restiamo tappate. Magari non ne siamo consapevoli, o magari si, allora aspettiamo che Dio miracolosamente ci aiuti a stapparla come una bottiglia di champagne!

Come Maria, sarà un’azione che spetterà a noi compiere nel coraggio, nella volontà, nello stesso grande atto di umiltà, prendere quello che per noi è divenuto come più caro al mondo, e “offrirlo” come “sacrificio” di profumo soave gradito a Dio.

Di solito quello a cui siamo più legati è la nostra stessa vita e tutto ciò che si è ramificato in essa, e la boccetta rappresenta l’essenziale, quello di cui siamo stati riempiti al momento della Sua conoscenza, quello che Maria ha scelto di vivere pienamente e che ribadisco (è importante ripeterselo) mai più le sarà tolto e, che ancora oggi per quel suo piccolo, grande gesto, abbiamo la straordinaria opportunità di sentire lo stesso profumo che sentirono tutti in quella casa nel momento in cui decise di aprire la sua boccetta per Gesù.

Siamo boccette che hanno necessità di essere rotte dall’interno, con quel potere decisionale che soltanto noi abbiamo, per poter permettere all’unzione versata anche sul nostro capo non solo di spezzare il giogo a cui siamo stati sottoposti, ma di più, per permettere ad altri di sentirne il profumo e di esserne altrettanto, smisuratamente unti, liberati e benedetti..

Possa quest’oggi il Signore nostro Dio concedere anche a miei occhi di vedere quello che gli occhi di quella donna avevano visto; possa concedere anche all’anima mia la grazia, la benedizione, il miracolo di rimanere a contemplare la bellezza della Sua Presenza; possa concedere anche al mio cuore di rompersi come quella boccetta di Nardo puro, affinché il profumo della Sua conoscenza bagni ogni cosa in me e fuori di me, per spandersi in tutta quanta la mia casa e oltre, fino all’estremità della Terra, oltre il tempo presente e nei secoli che verranno.
Sia glorificato il Tuo Santo Nome, Rabbuní, ora e per sempre.
Amen